venerdì 16 novembre 2012

la civiltà non è un'opinione

Alcuni anni fa ero in vacanza nella soleggiata Sicilia. E dentro al portone di una casa ho trovato questa singolare convocazione di assempblea condominiale.
Mi fece molto ridere. Al punto di scattare una foto per immortalarla.
Ora scorrendo le vecchia foto l'ho ritrovata e sembra così di attualità. Persone arrabbiate che si insultano e danno "dinostrazione" di superiorità. A me ricorda la Politica dei giorni d'oggi. Anzi la politica con la p minuscola.Talmente minuscola che si divrebbe chiamare olitica. No? :)

mercoledì 14 novembre 2012

le tecniche proiettive applicate alla politica italiana

Il dibattito televisivo pre-primarie ha fatto emergere un tema interessante per tutti coloro i quali amano le ricerche qualitative. Uno dei quesiti posti ai candidati era in quale personaggio si riconoscevano. Essi hanno risposto una cinquina di nomi che hanno destato un dibattito intrigante e tra i commenti scelgo quello di Gramellini che trovo simpaticamente tagliente. Nota il giornalista che "De Gasperi, Papa Giovanni, Tina Anselmi, Carlo Maria Martini e Nelson Mandela sono tutti democristiani tranne forse Mandela". Al di là del merito credo sia interesante soffermarsi su alcuni punti: 
  • la domanda libera di espressione di un proprio modello a cui ci si ispira non è la medesima cosa che avviene ad esempio con la classica tecnica di identificazione con un animale
  • quando si usa una tecnica proiettiva spesso si esplicita al soggetto intervistato una serie di possibilità (di cui si ha un'interpretazione a priori) per poter comprenderne successivamente l'impatto
  • la copresenza dei soggetti e le risposte, possono influenzare anche notevolmente chi risponde dopo il primo e così via (il peggio di tutto è l'essere ultimo...) in quanto la risposta pootrebbe essere cambiata "last second" 
    • perchè qualcun'altro ha già nominato il personaggio
    • per differenziare la propria risposta 
    • per contrastare una risposta già espressa
  • la spiegazione della scelta è spesso tanto importante quanto la scelta stessa (del personaggio e/o dell'animale e/o di quel che si vuole chiedere di esperimere)
Fin qui nulla di strano. Quello che va compreso però è che l'interpretazione delle risposta non è una scienza "esatta". Conta il punto di vista del ricercatore (che non dovrebbe cercare di sostenere una tesi, ma cercare di intepretare da un punto di vista "neutrale") e contano aspetti "deboli" che però sono decisivi, quali il linguaggio non verbale, le parole utilizzate e grazie alle recenti tecniche anche le attivazioni neuronali ed emozionali. 
E' vero che nessuno dei 5 candidati ha nominato un esponente di sinistra (come nota Gramellini), ma è anche vero che non sappiamo se la domanda era nota prima delle trasmissione ai candidati (e quindi non vi è nulla di spontaneo, ma molto di preparato) innescando analisi che attingono ad altri parametri. Infine le interpetazioni non possono e non debbono basarsi solo sul significante, ma anche sul significato delle risposte. Concordo che sono figure sufficientemente equilibrate per poter piacere a tutti (o a molti), ma potevamo aspettarci  qualcosa di differente?

lunedì 12 novembre 2012

I sondaggi elettoriali sbagliati Obama 2012

Al termine dell'estenuante campagna elettorale USA per le presidenziale si contano gli sconfitti: il primo è lo sfidante Romney, ma anche i maghi dei sondaggi escono con le ossa rotte. Perché?
Molte persone se lo chiedono ( e me lo chiedono) e allora cerchiamo di capire alcune possibili motivazioni:
  1. Negli Stati Uniti (ma ahimé anche in Italia) il mestiere del ricercatore di mercato in campo politico è una professione che sta accogliendo tra le sue fila persone che non sono sufficientemente preparate. Spiace dirlo, ma è così. Si pensa che basti avere un "campione rappresentativo" e questo per magia sia in grado di produrre dei dati e delle stime affidabili, secondo le "leggi" della statistica (che peraltro molti ignorano...). Sebbene possa non essere il primo punto ho voluto inserirlo al primo posto :)
  2. i canali di rilevazione (telefono fisso, cellulare, internet) stanno dimostrando una endemica difficoltà nel riuscire a comporre un campione rappresentativo degli elettori USA, sia per la difficoltà di distribuzione e stima delle categorie da tenere sott'occhio (sesso, età, grado scolare. razza, iscrizione al voto, probabilità di andare a votare)
  3. i modelli statistico/elettorali: in elezioni ad alta densità di cambiamento (come possono essere state potenzialmente quelle USA e come saranno sicuramente le prossime politiche in Italia) cercare di utilizzare dei modelli che tengano conto di quanto avvenuto in passato può essere un errore molto grosso (vedi il caso italiano quando scese in campo Berlusconi, che per mesi venne dato al 5% in Italia quando poi prese una percentuale ben al di sopra del 20%)
  4. le dinamiche di coinvolgimento: alcuni noti pollster hanno dichiarato di non poter tenere conto degli effetti last minute (ovvero last Days) delle campagne. E qui entra in gioco anche il tema economico: per seguire in modo stretto questi fenomeni servono investimenti importanti negli ultimi giorni di elezione, per poter intervistare decine di migliaia di elettori in poche ore
  5. l'integrazione quali-quantitative: mi sembra sia mancata. Una volta c'era Zogby con il suo "misterioso" metodo. Ora emergono i successi di chi ha studiato i sondaggi realizzati dagli altri più che averne fatti di suo (Nate Silver su tutti)
  6. i dati provenineti da fonti "alternative" quali i tweet, i post sui social network, i finanziamenti delle persone, delle banche, i pronuniciamenti di wall street, le borse, gli indici di disoccupazione, le scaramanzie (ne ho lette centinaia). Questi "segnali deboli" sono troppo instabili e manipolabili a vantaggio di chiunque per rappresentare una base certa per costruire delle stime. Possono essere dei dati a supporto, anche ottimi. Ma per ora solo a supporto
In conclusione un grande avvertimento all'opinione pubblica italiana che in questi mesi verràa alimentata da dati di previsione elettorale di ogni sorta: cautela nell'accoglierli, valutazione della professionalità e dell'indipendenza di chi li produce e diffonde, controllo delle fonti (canali utilizzati, numerosità campionarie, ecc). Una buona ricetta che comunque può essere fallace (giusto per non dare troppe certezze....)