mercoledì 14 novembre 2012

le tecniche proiettive applicate alla politica italiana

Il dibattito televisivo pre-primarie ha fatto emergere un tema interessante per tutti coloro i quali amano le ricerche qualitative. Uno dei quesiti posti ai candidati era in quale personaggio si riconoscevano. Essi hanno risposto una cinquina di nomi che hanno destato un dibattito intrigante e tra i commenti scelgo quello di Gramellini che trovo simpaticamente tagliente. Nota il giornalista che "De Gasperi, Papa Giovanni, Tina Anselmi, Carlo Maria Martini e Nelson Mandela sono tutti democristiani tranne forse Mandela". Al di là del merito credo sia interesante soffermarsi su alcuni punti: 
  • la domanda libera di espressione di un proprio modello a cui ci si ispira non è la medesima cosa che avviene ad esempio con la classica tecnica di identificazione con un animale
  • quando si usa una tecnica proiettiva spesso si esplicita al soggetto intervistato una serie di possibilità (di cui si ha un'interpretazione a priori) per poter comprenderne successivamente l'impatto
  • la copresenza dei soggetti e le risposte, possono influenzare anche notevolmente chi risponde dopo il primo e così via (il peggio di tutto è l'essere ultimo...) in quanto la risposta pootrebbe essere cambiata "last second" 
    • perchè qualcun'altro ha già nominato il personaggio
    • per differenziare la propria risposta 
    • per contrastare una risposta già espressa
  • la spiegazione della scelta è spesso tanto importante quanto la scelta stessa (del personaggio e/o dell'animale e/o di quel che si vuole chiedere di esperimere)
Fin qui nulla di strano. Quello che va compreso però è che l'interpretazione delle risposta non è una scienza "esatta". Conta il punto di vista del ricercatore (che non dovrebbe cercare di sostenere una tesi, ma cercare di intepretare da un punto di vista "neutrale") e contano aspetti "deboli" che però sono decisivi, quali il linguaggio non verbale, le parole utilizzate e grazie alle recenti tecniche anche le attivazioni neuronali ed emozionali. 
E' vero che nessuno dei 5 candidati ha nominato un esponente di sinistra (come nota Gramellini), ma è anche vero che non sappiamo se la domanda era nota prima delle trasmissione ai candidati (e quindi non vi è nulla di spontaneo, ma molto di preparato) innescando analisi che attingono ad altri parametri. Infine le interpetazioni non possono e non debbono basarsi solo sul significante, ma anche sul significato delle risposte. Concordo che sono figure sufficientemente equilibrate per poter piacere a tutti (o a molti), ma potevamo aspettarci  qualcosa di differente?

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