mercoledì 21 marzo 2012

twitter e la diretta web

la polemica scatenata da Michele Serra è come al solito drogata da posizioni preconcette dei fan della rete e dei suoi detrattori. Serra sostiene che 140 caratteri sono pochi non solo per esprimersi ma anche per ragionare in modo completo. E' sacrosanto. Merita soffermarsi un attimo su questo. Davvero si può pensare che twitter possa essere luogo di riflessione e ragionamento? è più o meno un surrogato di u occhio sul display con tanti sms in arrivo.
E'  soprattutto un formidabile strumento di diretta web. Un flash che non ha memoria. E anche se a posteriori (o in real time) si cerca  di fare di tutto per analizzare i tweet, l'impresa è ancora molto ardua per limiti strutturali di lingua, ironia da decodificare, acronimi e quant'altro si riesce a mettere in quelle brevi stringhe di testo.
Anche Facebook sconta l'assenza di una memoria ancorata agli eventi. Si può scorrere il diario di una persona, ma appare tutto decontestualizzato. Come se quel che ora è fresco ed intuibile, già tra qualche giorno si perderà in un mare magnum di rumore assordante di ripetizioni infinite. E anche gli altri social network appaiono simili in questo.
Quindi forse ancora una volta non è lo strumento in sè ad essere inadegutao, ma la sua interpretazione. Twitter, FB, G+ e tutti gli altri sono ottimi strumenti di diretta e poco più. Se si resta in questo ambito, i Social Network non tradiscono alla loro funzione. Con buona pace dei vecchi siti vetrina di un tempo....

martedì 20 marzo 2012

gamification

DA poco ha un nome. Da molto tempo ne conoscevo le potenzialità. Si chiama gamification. Ovvero la trasformazione di un compito in un'attività che assomiglia ad un gioco ( o lo è in tutto e per tutto) ma con fini educativi o altri fini. Ad esempio nel mondo delle ricerche di mercato è un filone tutto nuovo che sembra dare grandi soddisfazione a chi  lo utilizza. http://prezi.com/2dn_iwdm9rvw/survey-gamification/ a questo indirizzo una presentazione che illustra alcuni di questi vantaggi. Tuttavia credo che una riflessione vada fatta.
Anni ed anni a cercare la standardizzazione delle misure ... e all'improvviso si cerca di creare un ambiente di intervista divertente e quantomeno interpretabile. Un esempio (banalizzato). Viene consigliato di chiedere invece di "qual è il tuo abito elegante prefertito" qualcosa del tipo "se dovessi sposarti che abito elegante indosseresti?". Ora e se io sono contrario al matrimonio? oppure se per mia religione fossi "costretto" ad indoissare alcuni capi invece di altri? e così via.
Tuttavia è un trend che non  va trascurato. Se non altro perchè rtende le interviste meno "pesanti", e perchè se prende piede, farà sembrare le interviuste tradizionali ancora più "pesanti"...