lunedì 12 novembre 2012

I sondaggi elettoriali sbagliati Obama 2012

Al termine dell'estenuante campagna elettorale USA per le presidenziale si contano gli sconfitti: il primo è lo sfidante Romney, ma anche i maghi dei sondaggi escono con le ossa rotte. Perché?
Molte persone se lo chiedono ( e me lo chiedono) e allora cerchiamo di capire alcune possibili motivazioni:
  1. Negli Stati Uniti (ma ahimé anche in Italia) il mestiere del ricercatore di mercato in campo politico è una professione che sta accogliendo tra le sue fila persone che non sono sufficientemente preparate. Spiace dirlo, ma è così. Si pensa che basti avere un "campione rappresentativo" e questo per magia sia in grado di produrre dei dati e delle stime affidabili, secondo le "leggi" della statistica (che peraltro molti ignorano...). Sebbene possa non essere il primo punto ho voluto inserirlo al primo posto :)
  2. i canali di rilevazione (telefono fisso, cellulare, internet) stanno dimostrando una endemica difficoltà nel riuscire a comporre un campione rappresentativo degli elettori USA, sia per la difficoltà di distribuzione e stima delle categorie da tenere sott'occhio (sesso, età, grado scolare. razza, iscrizione al voto, probabilità di andare a votare)
  3. i modelli statistico/elettorali: in elezioni ad alta densità di cambiamento (come possono essere state potenzialmente quelle USA e come saranno sicuramente le prossime politiche in Italia) cercare di utilizzare dei modelli che tengano conto di quanto avvenuto in passato può essere un errore molto grosso (vedi il caso italiano quando scese in campo Berlusconi, che per mesi venne dato al 5% in Italia quando poi prese una percentuale ben al di sopra del 20%)
  4. le dinamiche di coinvolgimento: alcuni noti pollster hanno dichiarato di non poter tenere conto degli effetti last minute (ovvero last Days) delle campagne. E qui entra in gioco anche il tema economico: per seguire in modo stretto questi fenomeni servono investimenti importanti negli ultimi giorni di elezione, per poter intervistare decine di migliaia di elettori in poche ore
  5. l'integrazione quali-quantitative: mi sembra sia mancata. Una volta c'era Zogby con il suo "misterioso" metodo. Ora emergono i successi di chi ha studiato i sondaggi realizzati dagli altri più che averne fatti di suo (Nate Silver su tutti)
  6. i dati provenineti da fonti "alternative" quali i tweet, i post sui social network, i finanziamenti delle persone, delle banche, i pronuniciamenti di wall street, le borse, gli indici di disoccupazione, le scaramanzie (ne ho lette centinaia). Questi "segnali deboli" sono troppo instabili e manipolabili a vantaggio di chiunque per rappresentare una base certa per costruire delle stime. Possono essere dei dati a supporto, anche ottimi. Ma per ora solo a supporto
In conclusione un grande avvertimento all'opinione pubblica italiana che in questi mesi verràa alimentata da dati di previsione elettorale di ogni sorta: cautela nell'accoglierli, valutazione della professionalità e dell'indipendenza di chi li produce e diffonde, controllo delle fonti (canali utilizzati, numerosità campionarie, ecc). Una buona ricetta che comunque può essere fallace (giusto per non dare troppe certezze....)

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