Internet può essere crudele o se vogliamo anche commemorativo. Oggi è il compleanno del compianto Diego Pastorino. Persona squisita che non serve descrivere in quanto chi l'ha conosciuta capisce bene cosa intendo. Oggi sarebbe il suo compleanno se non avesse dovuto lasciarci prematuramente. E Plaxo mi recapita il seguente messaggio:
Diego Pastorino's birthday is today (5 November)
Io mentalemente gli faccio i miei migliori auguri, con nostalgia e una domanda:
chi fermerà tutti questi reminders tra cinquant'anni, quando tante persone non saranno più qui ma ci saranno molti avvisi di compleanni in automatico?
giovedì 5 novembre 2009
venerdì 30 ottobre 2009
Prostitutopoli
ormai ci manca poco: dopo Tangentopoli siamo alla Prostitutopoli della nostra Repubblica.
Siamo di fronte ad un fenomeno che sta travalicando i confini dei casi isolati ed abbracciando i "quasi" tutti. Il sistema che sa e che finge di non sapere. Insomma il teorema che Craxi spiegò per le tangenti a suo tempo in Parlamento lasciando intendere che tutti erano al corrente e collusi. Sembra che anche ora questo tipo di logica prevalga. Tanti, forse tutti sanno, ma guardano altrove. Chi si fa beccare è un cretino, e va scaricato al più presto. Anche se in realtà potrebbero essere solo fatti suoi. Partono i distinguo e a volte anche l'0allargamento di "vedute": sesso e droga sullo stesso piano. Denaro e favori idem.
Un impasto talmente magmatico che nessuno ci farà più tanto caso tra un po', se non chi ama seguire la gogna pubblica di personaggi che forse non avevano nè la statura morale nè la professionalità nè l'attitudine di ricoprire quei ruoli (davvero Marrazzo che non brillava come giornalista quando conduceva "Mi manda Rai 3" è un bravo amministratore della cosa pubblica?).
Gli interrogativi sono moltissimi. Ma invece di riflettere sulle cause e i rimedi, mi sembra che l'unica cosa che importi davvero sia il chi con chi, quando, a quanto.
L'Italia ormai è più o meno questa
Siamo di fronte ad un fenomeno che sta travalicando i confini dei casi isolati ed abbracciando i "quasi" tutti. Il sistema che sa e che finge di non sapere. Insomma il teorema che Craxi spiegò per le tangenti a suo tempo in Parlamento lasciando intendere che tutti erano al corrente e collusi. Sembra che anche ora questo tipo di logica prevalga. Tanti, forse tutti sanno, ma guardano altrove. Chi si fa beccare è un cretino, e va scaricato al più presto. Anche se in realtà potrebbero essere solo fatti suoi. Partono i distinguo e a volte anche l'0allargamento di "vedute": sesso e droga sullo stesso piano. Denaro e favori idem.
Un impasto talmente magmatico che nessuno ci farà più tanto caso tra un po', se non chi ama seguire la gogna pubblica di personaggi che forse non avevano nè la statura morale nè la professionalità nè l'attitudine di ricoprire quei ruoli (davvero Marrazzo che non brillava come giornalista quando conduceva "Mi manda Rai 3" è un bravo amministratore della cosa pubblica?).
Gli interrogativi sono moltissimi. Ma invece di riflettere sulle cause e i rimedi, mi sembra che l'unica cosa che importi davvero sia il chi con chi, quando, a quanto.
L'Italia ormai è più o meno questa
giovedì 29 ottobre 2009
le rate che passione...
secondo Repubblica versione online che trovate qui:
"La percentuale di famiglie che non riesce a onorare i propri impegni sui 617 miliardi di mutui e prestiti contratti con gli istituti (10.400 euro per italiano) è salita negli ultimi mesi al 2,7%"
e ancora:
o le ex-formiche del Belpaese dal 2000 a oggi: con l'esposizione cresciuta dal 31% al 58% del reddito disponibile
e ancora:
oggi, si compra di tutto a rate (una volta solo case e auto): 43 auto su 100 (dati dell'osservatorio Findomestic), 20 elettrodomestici, il 15% di computer e il 12% dei mobili.
e poi:
"i debiti sono il 58% del reddito (azioni, case, depositi e fondi) delle famiglie italiane contro il 91% della media Ue, il 134% degli americani e il 161% degli inglesi"
il tutto per cercare di dire che ... povera Italia e poveri italiani che si indebitano.
Ma si sa sin da troppo tempo che il mercato dei debiti è stato sviluppato ad arte proprio per sviluppare un settore che era anni luce in ritardo rispetto agli altri paesi finanziariamente "evoluti". Adesso si scrive e discute su un fenomeno visto al contrario: paura di uno sviluppo voluto e cercato.
che ipocrisie...
"La percentuale di famiglie che non riesce a onorare i propri impegni sui 617 miliardi di mutui e prestiti contratti con gli istituti (10.400 euro per italiano) è salita negli ultimi mesi al 2,7%"
e ancora:
o le ex-formiche del Belpaese dal 2000 a oggi: con l'esposizione cresciuta dal 31% al 58% del reddito disponibile
e ancora:
oggi, si compra di tutto a rate (una volta solo case e auto): 43 auto su 100 (dati dell'osservatorio Findomestic), 20 elettrodomestici, il 15% di computer e il 12% dei mobili.
e poi:
"i debiti sono il 58% del reddito (azioni, case, depositi e fondi) delle famiglie italiane contro il 91% della media Ue, il 134% degli americani e il 161% degli inglesi"
il tutto per cercare di dire che ... povera Italia e poveri italiani che si indebitano.
Ma si sa sin da troppo tempo che il mercato dei debiti è stato sviluppato ad arte proprio per sviluppare un settore che era anni luce in ritardo rispetto agli altri paesi finanziariamente "evoluti". Adesso si scrive e discute su un fenomeno visto al contrario: paura di uno sviluppo voluto e cercato.
che ipocrisie...
il 10% dei figli in Italia sarebbero adulterini
con una statistica inquietante che trovate qui si asserisce che in Italia vi siano un sacco di bimbi che hanno un padre diverso da quel che credono.
A leggere bene l'articolo non è il 10% che sembra essere dichiarato, ma comunque una percentuale rilevante superiore al 5%.
Quindi quando i vostri figli frequentano classi numerose, diciamo una ventina di bimbi, almeno uno se non 2 sono "adulterini" (a meno che non sia il vostro....)
Fa un po' impressione, no?
A leggere bene l'articolo non è il 10% che sembra essere dichiarato, ma comunque una percentuale rilevante superiore al 5%.
Quindi quando i vostri figli frequentano classi numerose, diciamo una ventina di bimbi, almeno uno se non 2 sono "adulterini" (a meno che non sia il vostro....)
Fa un po' impressione, no?
mercoledì 28 ottobre 2009
l'idiozia digitale
facebook raggruppa davvero potenziali atti di idiozia planetaria. Basta che un utente qualsiasi crei un gruppo chiamato "No Facebook a pagamento nel 2010, servono 10.000.000 iscritti" e al momento attuale 308 mila utenti si sono iscritti. ma si può essere così idioti?
venerdì 23 ottobre 2009
Perchè ce l'hanno con i bambini?
Oggi ho fatto filotto! Nei centri commeciali di Trieste odiano i bambini
- 3 giorni fa al centro commerciale Il Giulia: spazio per bambini al piano seminterrato, quello con il gioco con le palline resta desolantemente chiuso da mesi. Credo non si possa nemmeno più utilizzare lo spazio per fare delle feste di bambini. Vicino a Euronics e Pittarello ci sono dei giochi / giostrine (a pagamento) chiusi anch'essi da mesi. PERCHE'?
- ieri sono andato al Centro commerciale le Torri d'Europa: lo spazio per i bimbi non c'è più. Solo qualche giostrina (a pagamento) e la sala giochi. Per i più piccoli il nulla. PERCHE'?
- oggi il "top": centro commerciale Montedoro: c'erano 2 spazi, uno per i più piccoli (fino a 3 anni) dove giocare e disegnare e uno spazio per i bimbi più grandi con i gonfiabili (a gratis). Non ci sono più. E non c'è null'altro. PERCHE'?
che sia timore referenziale verso l'IKEA che ha super spazi per i bimbi con tanto di animatori?
ps: al centro commericale montedoro che pare sull'orlo del fallimento visti i pochi negozi e i pochissimi clienti (oggi che pioveva e che è venerdì pomeriggio doveva essere pieno ed in fatti saremo stato 50 - 100 clienti nel deserto) manca il BANCOMAT. Dicono che non hanno ancora attivato il collegamento (a che cosa visto che basta uno di quelli grande come un videogioco da bar....)
mah....
- 3 giorni fa al centro commerciale Il Giulia: spazio per bambini al piano seminterrato, quello con il gioco con le palline resta desolantemente chiuso da mesi. Credo non si possa nemmeno più utilizzare lo spazio per fare delle feste di bambini. Vicino a Euronics e Pittarello ci sono dei giochi / giostrine (a pagamento) chiusi anch'essi da mesi. PERCHE'?
- ieri sono andato al Centro commerciale le Torri d'Europa: lo spazio per i bimbi non c'è più. Solo qualche giostrina (a pagamento) e la sala giochi. Per i più piccoli il nulla. PERCHE'?
- oggi il "top": centro commerciale Montedoro: c'erano 2 spazi, uno per i più piccoli (fino a 3 anni) dove giocare e disegnare e uno spazio per i bimbi più grandi con i gonfiabili (a gratis). Non ci sono più. E non c'è null'altro. PERCHE'?
che sia timore referenziale verso l'IKEA che ha super spazi per i bimbi con tanto di animatori?
ps: al centro commericale montedoro che pare sull'orlo del fallimento visti i pochi negozi e i pochissimi clienti (oggi che pioveva e che è venerdì pomeriggio doveva essere pieno ed in fatti saremo stato 50 - 100 clienti nel deserto) manca il BANCOMAT. Dicono che non hanno ancora attivato il collegamento (a che cosa visto che basta uno di quelli grande come un videogioco da bar....)
mah....
giovedì 22 ottobre 2009
Requiem per IKEA di Villesse
ieri 21 ottobre 2009 ha aperto i battenti l'Ikea di Villesse (GO) nella ribattezzata Regione Friuli SVEZIA Giulia (come da pubblicità sulle affissioni presenti a TS). Piccola parentesi: non ho sentito grosse lamentele a riguardo.
Tutta l'operazione è stata seguita in modo impeccabile da Bora.la uno dei pochi giornali fatti bene dell'area in cui vivo e le interviste con i responsabili della comunicazione Ikea confermano il loro "stile"....
Tuttavia dal mio modesto osservatorio vedo prevedo e stravedo che questa apertura (peraltro attessissima) non avrà il successo che sperano in Svezia. In sintesi i motivi che porteranno alla crisi o alla chiusura da qui a qualche anno:
- molti triestini hanno già in casa parecchi Ikea items acquistati a Padova, Milano, Brescia, Bologna
- il mercato austriaco è saturo di ikea dato che hanno alcune sedi lì
- gli sloveni hanno prezzi sensibilmente più bassi in particolare lontano dal confine e non saranno tanto attratti da Villesse. Se poi si aprisse un Ikea in Solvenia....
- i friulani hanno tradizione nel mobile e resistenza verso Ikea. Molte famiglie percepiranno il rischio o meglio i rischi connessi all'apertura dell'Ikea e boicotteranno gli acquisti
In sintesi, non andranno male nei primi anni (effetto novità), ma credo che nel medio periodo (3 anni) tutte le problematiche emergeranno. E le conseguenze saranno evidenti a tutti.
Vedremo....
Tutta l'operazione è stata seguita in modo impeccabile da Bora.la uno dei pochi giornali fatti bene dell'area in cui vivo e le interviste con i responsabili della comunicazione Ikea confermano il loro "stile"....
Tuttavia dal mio modesto osservatorio vedo prevedo e stravedo che questa apertura (peraltro attessissima) non avrà il successo che sperano in Svezia. In sintesi i motivi che porteranno alla crisi o alla chiusura da qui a qualche anno:
- molti triestini hanno già in casa parecchi Ikea items acquistati a Padova, Milano, Brescia, Bologna
- il mercato austriaco è saturo di ikea dato che hanno alcune sedi lì
- gli sloveni hanno prezzi sensibilmente più bassi in particolare lontano dal confine e non saranno tanto attratti da Villesse. Se poi si aprisse un Ikea in Solvenia....
- i friulani hanno tradizione nel mobile e resistenza verso Ikea. Molte famiglie percepiranno il rischio o meglio i rischi connessi all'apertura dell'Ikea e boicotteranno gli acquisti
In sintesi, non andranno male nei primi anni (effetto novità), ma credo che nel medio periodo (3 anni) tutte le problematiche emergeranno. E le conseguenze saranno evidenti a tutti.
Vedremo....
giovedì 8 ottobre 2009
reattori nucleari? no grazie per gli italiani
mi domando sempre più spesso cosa significhi indicare l'opinione degli italiani a fronte di suddivisioni geografiche che no hanno senso su fenomeni che non sono arginabili dai confini. 3/4 degli italiani sono contrari ai reattori nucleari secondo un'indagine che appare sul sito di Repubblica.
Ma siamo a 184 km da Trieste ce n'è uno.... guarda qua
Visualizzazione ingrandita della mappa
Ma siamo a 184 km da Trieste ce n'è uno.... guarda qua
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venerdì 2 ottobre 2009
L'indotto dell'IKEA
quando ci si domanda se è vero che l'IKEA porterà dei benefici alla regione FVG si danno spesso delle risposte generiche. Beh... stamattina ho trovato una risposta concreta. La Barcolana in programma domenica 11 ha tra i suoi main sponsor proprio l'IKEA accanto a Generali, Unicredit, Fincantieri, Fondazione CRT e Murphy&Nye. Lo si può vedere dai teloni esposti fuori dalla sede dell'organizzazione (semaforo di Barcola, per i triestini).
Quindi l'indotto c'è.... ma spero non sia solo questo.
Invece risulta da un inchiesta condotta dalla società in cui lavoro (Demia) che circa il 34% dei triestini tra i 18 e i 45 ha in programma una visita all'IKEA nei prossimi 2 mesi (dall'apertura a fine novembre). Non male per un negozio che non ha ancora aperto.....
Quindi l'indotto c'è.... ma spero non sia solo questo.
Invece risulta da un inchiesta condotta dalla società in cui lavoro (Demia) che circa il 34% dei triestini tra i 18 e i 45 ha in programma una visita all'IKEA nei prossimi 2 mesi (dall'apertura a fine novembre). Non male per un negozio che non ha ancora aperto.....
giovedì 3 settembre 2009
civiltà austriaca
mercoledì 24 giugno 2009
la nuova Italia: per chi voteranno?
Nelle Regioni del Nord, due bambini su dieci, nati nel 2008 (il 19% del totale), sono figli di cittadini stranieri; tale incidenza è leggermente più bassa nelle regioni del Centro, dove i neonati non autoctoni sono il 14%, mentre è assai più ridotta nel Mezzogiorno: qui i bambini figli di immigrati occupano solo il 3,4% delle culle (rapporto Istat, ultimo bilancio demografico)
Con la solita lungimiranza tipica della politica italiana, qualcuno si starà già chiedendo se questo 19% della popolazione di neo diciottenni (nel 2027) voterà a destra o a sinistra. Di certo non potrà votare Berlusconi o Bossi, né D'Alema o Franceschini... Anche se nel 1991 (18 anni fa) di Berlusconi, D'Alema e Bossi si sentiva già parlare, eccome!
Con la solita lungimiranza tipica della politica italiana, qualcuno si starà già chiedendo se questo 19% della popolazione di neo diciottenni (nel 2027) voterà a destra o a sinistra. Di certo non potrà votare Berlusconi o Bossi, né D'Alema o Franceschini... Anche se nel 1991 (18 anni fa) di Berlusconi, D'Alema e Bossi si sentiva già parlare, eccome!
mercoledì 3 giugno 2009
internet batte tv (molto presto)
secondo uno studio Microsoft che trovate qui, nel 2010 la fruizione settimanale di internet supererà quella della televisione: 14,2 ore vs. 11,5 ore/settimana.
Stiamo ovviamente in mezzo a una di quelle statistiche che fanno rumore, ma che lasciano il tempo che trovano. Internet vuoldire un sacco di cose: email, navigazione, social network, chat, voip, digital imaging, e si, certo anche i video. La televisione, invece, al 95% vuol dire guardare/seguire un programma.
Mettiamo i puntini sulle i: non si menziona la sovrapposizione tra tv e internet. Un sacco di gente naviga e usa la tv nello stesso momento.
Stimare questi trend prescindendo dai contenuti ed analizzando solo ed esclusivamente i CAGR di crescita della fruizione di internet (nuovo media) vs i trend della TV che sono piatti o in leggera discesa (media stramaturo) fa pensare a un'operazione di marketing più che altro.
Demia in un recente studio prevede una cosa moto diversa: entro 5 anni vi sarà una convergenza molto spinta nella fruizione dei broadcaster televisivi e i contenuti di internet. Si fruirà cioè dallo stesso device di tutti i contenuti che interessano...
Stiamo ovviamente in mezzo a una di quelle statistiche che fanno rumore, ma che lasciano il tempo che trovano. Internet vuoldire un sacco di cose: email, navigazione, social network, chat, voip, digital imaging, e si, certo anche i video. La televisione, invece, al 95% vuol dire guardare/seguire un programma.
Mettiamo i puntini sulle i: non si menziona la sovrapposizione tra tv e internet. Un sacco di gente naviga e usa la tv nello stesso momento.
Stimare questi trend prescindendo dai contenuti ed analizzando solo ed esclusivamente i CAGR di crescita della fruizione di internet (nuovo media) vs i trend della TV che sono piatti o in leggera discesa (media stramaturo) fa pensare a un'operazione di marketing più che altro.
Demia in un recente studio prevede una cosa moto diversa: entro 5 anni vi sarà una convergenza molto spinta nella fruizione dei broadcaster televisivi e i contenuti di internet. Si fruirà cioè dallo stesso device di tutti i contenuti che interessano...
sabato 30 maggio 2009
skype fever
Ebbene sembra che dopo l'acquisto di Skype da parte di Ebay ora si torni indietro. I fondatori starebbero pensando di ricomperarsi la piattaforma che vendettero nel 2005 per l'astronomica cifra di 2,7 miliardi di dollari. Il motivo? Ebay è in flessione e non riesce a concentrarsi sul business in modo adeguato, dopo aver di fatto fallito nell'intento di unire le due piattaforme per alzare i volumi di vendita degli oggetti all'asta.
L'affare è colossale anche perchè Skype è sempre leader nelle videoconferenze tra privati e anche nel business e la partita ora si amplia con l'inclusione in alcuni modelli di cellulari del software.
Dopo Time-Warner AOL un'altra retromarcia dovuta al fallimento della vision di fusione.
L'ennesima prova che i processi di M&A sono difficilissimi e fanno guadagnare principalmente gli advisor?
L'affare è colossale anche perchè Skype è sempre leader nelle videoconferenze tra privati e anche nel business e la partita ora si amplia con l'inclusione in alcuni modelli di cellulari del software.
Dopo Time-Warner AOL un'altra retromarcia dovuta al fallimento della vision di fusione.
L'ennesima prova che i processi di M&A sono difficilissimi e fanno guadagnare principalmente gli advisor?
martedì 26 maggio 2009
get involved
Bill Gates nella sua conferenza presso TED chiarisce alcuni concetti se vogliamo banali ma un bel po' rivoluzionari nel migliorare il sistema scolastico.
La lesa maestà degli insegnanti che vengono valutati e istruiti a essere insegnanti migliori impedisce spesso questi meccanismi, ma vale la pena riflettere sul fatto che negli US (e probabilmente in tutto il resto del mondo sviluppato) è più probabile finire in galera che finire gli studi universitari se il livello di reddito della tua famiglia è nell'ultimo quartile.
Non è però solo una questione economica. Un fattore che può fare la differenza è proprio la qualità degli insegnanti. Perchè con l'accesso all'informazione dei nostri tempi, la cultura è più vicina a tutti, ma bisogna farla piacere....
La lesa maestà degli insegnanti che vengono valutati e istruiti a essere insegnanti migliori impedisce spesso questi meccanismi, ma vale la pena riflettere sul fatto che negli US (e probabilmente in tutto il resto del mondo sviluppato) è più probabile finire in galera che finire gli studi universitari se il livello di reddito della tua famiglia è nell'ultimo quartile.
Non è però solo una questione economica. Un fattore che può fare la differenza è proprio la qualità degli insegnanti. Perchè con l'accesso all'informazione dei nostri tempi, la cultura è più vicina a tutti, ma bisogna farla piacere....
venerdì 22 maggio 2009
siamo tanti ma davvero tanti su web
secondo le ultime rilevazioni più di 1 miliardo e mezzo di persone hanno accesso ad Internet. E' una cifra spropositata: basti pensare che:
- in europa vivono circa 800 milioni di persone (europa x2)
- nel nord america circa 340 milioni (america del nord x4,5)
- in asia vivono 3 miliardi e 800 milioni (asia / 2)
comunque la vediate... è una marea incredibile di persone....
- in europa vivono circa 800 milioni di persone (europa x2)
- nel nord america circa 340 milioni (america del nord x4,5)
- in asia vivono 3 miliardi e 800 milioni (asia / 2)
comunque la vediate... è una marea incredibile di persone....
giovedì 14 maggio 2009
openoffice dappertutto
OpenOffice.org 3.1 è un passo in avanti importante nell'evoluzione della suite, che ha raggiunto - con la versione 3.0 - un traguardo significativo sul mercato italiano, dove il numero mensile dei download ormai supera regolarmente quello delle vendite di nuovi PC.
Basta con il dominio di Microsoft. Come sarebbe bello se tutti, ma davvero tutti, quelli che usano il pc solo per scrivere adottassero OpenOffice....
Basta con il dominio di Microsoft. Come sarebbe bello se tutti, ma davvero tutti, quelli che usano il pc solo per scrivere adottassero OpenOffice....
lunedì 11 maggio 2009
Quanta pubblicità in meno...
venerdì 8 maggio 2009
quad'è che si guarda l'advertising online?
Interessante statistica rilevata in UK sulle ore del giorno in cui si presta maggiore attenzione all'advertising online. Ecco la tabella:
qui

I giovani (young adults) fino ai 34 anni sono ancora più sensibili del resto della popolazione
e l'attenzione maggiore si ha anche quando si sta cercando la miglior offerta per un acquisto online, seguiti da altre attività quali lo shopping vero e proprio, le scommesse online e l'utilizzo dei motori di ricerca.

Sembrano dai banali, ma a chi sa cogliere il messaggio che ci sta sotto sono invece indicazioni strategiche importantissime
qui

I giovani (young adults) fino ai 34 anni sono ancora più sensibili del resto della popolazione
e l'attenzione maggiore si ha anche quando si sta cercando la miglior offerta per un acquisto online, seguiti da altre attività quali lo shopping vero e proprio, le scommesse online e l'utilizzo dei motori di ricerca.

Sembrano dai banali, ma a chi sa cogliere il messaggio che ci sta sotto sono invece indicazioni strategiche importantissime
mercoledì 6 maggio 2009
La casa vince sempre, la Borsa recupera
lunedì 4 maggio sull'inserto del Corriere della Sera denominato Corriere Economia è uscito un sondaggio che ho curato personalmente assieme agli amici di SWG. I risultati parlano chiaro:
c'è ancora molta paura e preoccupazione tra i risparmiatori italiani.
Il mio commento più significativo è questo (riporto dal testo dell'articolo):
La preoccupazione per il proprio piccolo o grande portafoglio finanziario è invece rimasta praticamente immutata. Nell' ottobre del 2008 il panico diffuso dopo il crac di Lehman Brothers aveva prodotto un 51% di timorosi per il destino dei risparmi. Oggi siamo sempre al 50% ed è stabile al 29% anche la quota di chi non sa dire se è preoccupato o tranquillo e quella minoritaria dei «tranquilli» fermi al 17-18%. «Questo immobilismo ha una duplice lettura - dice Martone -. In autunno (2008 ndr) era una conseguenza della grande incertezza che impediva di valutare il futuro. Ora si hanno più elementi per comprendere e la preoccupazione può essere un sintomo della consapevolezza delle conseguenze della crisi sul ciclo economico»
c'è ancora molta paura e preoccupazione tra i risparmiatori italiani.
Il mio commento più significativo è questo (riporto dal testo dell'articolo):
La preoccupazione per il proprio piccolo o grande portafoglio finanziario è invece rimasta praticamente immutata. Nell' ottobre del 2008 il panico diffuso dopo il crac di Lehman Brothers aveva prodotto un 51% di timorosi per il destino dei risparmi. Oggi siamo sempre al 50% ed è stabile al 29% anche la quota di chi non sa dire se è preoccupato o tranquillo e quella minoritaria dei «tranquilli» fermi al 17-18%. «Questo immobilismo ha una duplice lettura - dice Martone -. In autunno (2008 ndr) era una conseguenza della grande incertezza che impediva di valutare il futuro. Ora si hanno più elementi per comprendere e la preoccupazione può essere un sintomo della consapevolezza delle conseguenze della crisi sul ciclo economico»
martedì 5 maggio 2009
minuti preziosi spesi
Il tempo trascorso a cercare un'offerta assicurativa Rc Auto tramite internet genera una diseconomia teorica nel consumatore italiano. Calcolando il tempo medio trascorso a navigare tra i siti di assicurazioni dirette e non l'utente italiano spende una media di 2 ore e mezza circa, che rapportato allo sconto medio che riesce ad ottenere, crea un saldo teorico negativo,
secondo uno studio realizzato dall'unità che si dedica alle ricerche in campo economico e finanziario della mia società Demia.
E' una ennesima conferma che per risparmiare, in assenza di offerte integrate, bisogna faticare, anzi spendere (tempo o denaro che sia)
secondo uno studio realizzato dall'unità che si dedica alle ricerche in campo economico e finanziario della mia società Demia.
E' una ennesima conferma che per risparmiare, in assenza di offerte integrate, bisogna faticare, anzi spendere (tempo o denaro che sia)
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